Edificio per appartamenti (1998-1999) – Frédéric Borel

Rue des Pavillones-Rue Pelleport, Paris

Il singolare edificio per appartamenti di Frédéric Borel è situato nella zona della fascia est di Parigi, nel XX arrondissement, all’angolo tra Rue des Pavillons e Rue Pelleport in un quartiere misto e variegato dal punto di vista architettonico. Possiamo vedere infatti, affiancati l’uno all’altro: Hotel Particulier, magazzini in lamiera, stazioni della metropolitana in stile Art Nouveau, edilizia popolare degli anni ’70; un quartiere insomma che con la sua mixité riassume al meglio l’anima della Parigi moderna più viva.

La natura angolare del lotto è particolarmente apprezzata e valorizzata dal progettista, che ne esaurisce tutta la potenzialità: “mentre può essere abbastanza comprensibile per edifici incastrati sulla scenografia piatta della cortina stradale, intestardirsi sulla simmetria, può rappresentare un’occasione sprecata quando l’oggetto architettonico può mostrare più facce di sé, come lo spigolo di un isolato”. Borel approfitta di questa caratteristica particolare per dare forma a una materia che diviene “espressione dell’istante in movimento”; spigoli, curve, alternanza di pieni e vuoti, volumi in aggetto si intersecano a formare le mille facce di questo edificio. La volontà della facciata è assecondata un pianta altrettanto mossa, ma perfettamente funzionale e razionale. L’orientamento e la posizione delle pareti, spesso non perpendicolare tra loro, sono parte integrante della composizione architettonica e imposte dall’architetto con il loro colore e le loro forme di progetto.

L’accesso avviene da un nucleo opaco posto a nord, di spalle all’isolato. Dal pianerottolo, stretto tra la scala cilindrica e l’ascensore, una passerella supera il vuoto tra i disimpegni verticali e il cuore dell’abitato, dando l’accesso al centro dell’alloggio. In corrispondenza del vano d’ingresso s’imposta una lama interna trasversale che separa il lato est, dedicato alle camere da letto e affacciato sulla città, da quello ovest, dove si aprono coni visuali di affaccio sulla collina grazie allo studio della disposizione delle tramezze interne.