UNESCO Headquarters (1965) – M. Breuer, B. Zehrfuss, P.L. Nervi

Place de Fontenoy 7, Paris (Orari d’apertura: Lun-Ven 9-18)

Il complesso ospita la sede centrale dell'Unesco. Può essere definito un vero e proprio quartier generale internazionale sia perché attualmente ospita 186 Stati, sia per la sua progettazione, poiché frutto di numerosi professionisti internazionali. I “ Les Cinq” ,il gruppo di professionisti formato da Walter Gropius (il presidente), Le Corbusier, Markelius Sven e E. Rogers, aveva il compito di agire come da tramite tra l'UNESCO e l'architetto incaricato, che fu infine il team formato da Breuer, Zehrfuss e Nervi.

Il complesso si snoda su tre principali edifici. L'edificio a “Y", che attualmente ospita la segreteria generale dell'UNESCO; l'edificio a cura di Pier Luigi Nervi, che è la più grande sala conferenze dell'UNESCO; e l'edificio costruito da Zehrfuss nel 1965, che contiene: parcheggi, magazzini, sala per gli interpreti, sala del consiglio. Inoltre un piccolo edificio cubico ospita le delegazioni permanenti e le organizzazioni non governative, ed è situato accanto al Giardino della Pace, di Isamu Noguchi.

Si possono inoltre visitare numerose opere pittoriche e scultoree di: Ando Tadao, Angel of Nagasaki, Bazaine, Calder Alexander, Giacometti Alberto, Karavan Dani, Le Corbusier (Charles Jeanneret-Gris), Miro Joan, Moore Henry, Noguchi Isamu, Picasso Pablo, Reitzel Erik, Tajis Vassilakis, Tamayo Rufino, tapies Antoni e Tsereteli Zurab.


Il Segretariato dell'UNESCO - Marcel Breuer and Bernard Zehrfuss, Ingegnere strutturale: Pier Luigi Nervi

L'edificio, inaugurato il 3 novembre del 1958, è la sede del segretariato dell'Unesco. La costruzione, a forma di Y, si apre su tre direzione, per ciascuna, assume un valore che a sua volta si riflette sull'ambiente parigino. Su Palace de Fontenoy la curva della Y si concilia con l'andamento curvilineo dei fabbricati adiacenti; vista dalla Tour Eiffel diventa volumetricamente omogenea inserendosi nel panorama; su Avenue de Suffren la curva apre una nuova piazza che da decoro alla sede Unesco; la terza curva è resa ancora più dinamica dall'abile gioco del giardino giapponese di Isamu Noguchi (da questa parta il Palazzetto delle delegazioni gioca un contrappunto con la vasta curva del palazzetto). L'edificio del segretariato è costruito, in pianta, sul modulo di 1,50 m (per gli uffici); questo modulo fornisce per i pilastri l'interasse di 6 m in senso longitudinale. In senso trasversale , la dimensione degli sbalzi, e quindi la luce della campata interna , sono state determinate in modo da eguagliare tra loro i momenti massimi positivi e negativi, di conseguenza, dato il tipo di solaio a soletta inferiore, ridurre al minimo lo spessore dei solai (esisteva infatti un limite di altezza del fabbricato, che vincolava questa dimensione). La costruzione risulta moderna per la sua singolare forma, le finestre a nastro, i muri incurvati e la scelta dei pilotis.

La forma geometrica dei pilastri è stata definita dalla superficie rigata che unisce la sezione ellittica di base a quella rettangolare di sommità. Tutti i pilastri furono gettati con quattro casse forme riutilizzabili.

Si è cercato di raggruppare al centro della Y ascensori, scale e tubazioni verticali, da cui si aprono i corridoi che collegano le altre parti dell’edificio. Elemento non tanto felice è la pensilina d'ingresso da Palace de Fontenoy apparentemente troppo sacrificata.

Il palazzo è collegato tramite il giardino giapponese al palazzo delle delegazioni (non previsto inizialmente nel progetto), alla costruzione pentagonale di Nervi e a quella di Zehrfuss.


UNESCO SALA CONFERENZE (1953-1958) - Pier Luigi Nervi

La sede delle conferenze, lunga complessivamente 67 m, è stata realizzata da Pier Luigi Nervi con una copertura longitudinale continua , appoggiata agli estremi e centralmente a 40 m da uno dei fronti. Molto probabilmente dal desiderio di conferire alla struttura longitudinalità deriva il pensiero di una struttura ondulata, le cui ondulazioni cambiavano in altezza parallelamente alle variazioni del momento. I soli nuclei superiori ed inferiori delle onde non sarebbero stati sufficienti ad assorbire le sollecitazioni nelle zone di momento massimo positivo o negativo; venne pertanto aggiunta una soletta la cui posizione, rispetto alla sezione verticale delle onde, passasse dal lembo inferiore a quello superiore per poi scendere sugli appoggi intermedi dove sarebbe rimasta fino alla parete posteriore. Questa soletta crea una variazione dell'altezza e del profilo delle onde nella copertura della sala assemblee, ed è una grande ed imponente espressione artistica di Pier Luigi Nervi. Tutte le facce interne ed esterne della struttura portante sono in vista e solamente ripulite con una leggera sabbiatura. Sia le forme delle pareti che quelle della copertura risultano buone dal punto di vista acustico.


UNESCO Zehrfuss Batiments (1953-1958) - Bernard Zehrfuss
La soluzione progettata consiste in una piazzola di 25 m per 15 m che ospita uffici e sale conferenze. La struttura non si presenta imponente ma si rapporta in modo omogeneo con le altre costruzioni. Sul retro degli edifici ci sono dei magazzini indipendenti e parcheggi. Le bucature sui patii si inscrivono in bande orizzontali che scaricano il peso su basamenti in travertino romano.


Giardino della Pace - Isamu Noguchi

Il Giardino dell'Unesco è stato realizzato dallo scultore nippo-americano Isamu Noguchi sotto la spinta di Marcel Breuer che in quel momento si occupava dell'edificio dell'Unesco. Inizialmente Noguchi doveva occuparsi della realizzazione di un piccolo patio, in seguito riuscì a convincere gli architetti e il Consiglio Artistico a destinargli un area molto più ampia. Il giardino ora ha il compito di collegare due parti della sede dell'Unesco ma anche di rappresentare un'opera di sintesi tra due mondi: quello occidentale e quello orientale. Noguchi infatti coniuga tutti gli elementi cardine del giardino zen con le necessità pratiche tipicamente occidentali. Gran parte degli elementi sono stati importati direttamente dal Giappone e in molti casi offerti dal Governo nipponico nel 1958. L'insieme degli alberi di ciliegio, prugna, mongolie, alberi di bambù, le oltre ottantotto tonnellate di roccia, il piccolo ruscello, il piccolo lago, il ponte e i tanti fiori rappresentano l'armonia tra la natura e l'umanità. La “Fontana della Pace” (nella foto qui a lato), un alto fonte di pietra, è la più grande pietra nel giardino situato in una piscina di forma rettangolare. L' acqua scende a cascata sullo specchio d'acqua della piscina. Elementi ripresi dalla tradizione giapponese:


il Giardino è stato ideato e realizzato su più piani collegati da un percorso che porta al livello più alto il “butai” (una piattaforma destinata alla cerimonia del thè). Nessun giardino nipponico può infetti essere visto interamente, deve esserci una scoperta passo per passo.


Il Giardino è composto da tre percorsi: quello che porta al BUTAI, il viale fiorito, il ruscello e il ponte.

L'elemento che caratterizza l'influenza occidentale è sicuramente il cemento. Il Ruscello canalizzato all'occidentale rappresenta l'incarnazione.

Nella tradizione giapponese il fuoco ha una funzione depuratrice, e nel Giardino la fiamma viene presentata con una Lanterna. Questa si trova sul percorso per arrivare al butai.

Questo “fontanino” si trova nel percorso della lanterna, ed ha il compito di pulire l'anima ed il corpo delle persone che parteciperanno alla cerimonia del the.

Il ponte rappresenta più che un elemento strutturale, una scultura in granito.